Un po’ di te. Un futuro per tanti

Caffescienza speciale online, su richiesta del Liceo Giotto Ulivi

martedì 26/5 ore 21:00

con:

Dott. Stefano Guidi, responsabile del Centro Trapianti di Midollo Osseo dell’Ospedale di Careggi (Firenze)

Sabina Mazzoldi, presidente della Fondazione Sofia Luce Rebuffat Onlus e docente del Liceo Giotto Ulivi (Borgo San Lorenzo)

Cristina Carlà Campa, docente di Scienze del Liceo Giotto Ulivi (Borgo San Lorenzo)

Anna Pieri, ex studentessa del Liceo Giotto Ulivi, studentessa di Medicina e iscritta al registro dei donatori di cellule staminali (IBMDR)

Moderazione e regia Franco Bagnoli, Università di Firenze e caffescienza

Senza dono non c’è trapianto. Il trapianto di cellule staminali emopoietiche rappresenta l’unica possibilità di guarigione per numerose patologie genetiche e oncoematologiche ed è effettuabile soltanto se vi è un donatore compatibile. La compatibilità, alta tra fratelli (25%), è rarissima tra individui di famiglie diverse (0,001%): aumentare il numero di potenziali donatori significa incrementare le possibilità di ricevere un trapianto per chi non ha un donatore familiare. Nel 2019 in Italia sono stati eseguiti 859 trapianti di cellule staminali, grazie a donatori di tutto il mondo, ma tanti pazienti non possono accedere al trapianto per carenza di donatori. Oggi, in particolare, l’emergenza sanitaria del Coronavirus può avere un impatto ancora più drammatico sui pazienti che attendono la donazione di cellule staminali da parte di un volontario. Diventare donatore significa affermare con gesti concreti il valore della vita, di ogni vita; significa testimoniare con i fatti che i legami fra gli uomini possono essere regolati non da una logica remunerativa, ma dalla logica altruistica; significa praticare uno stile di vita improntato alla solidarietà sociale. È lo stile di chi sa fermarsi ogni tanto per riflettere sul significato della vita, per prestare attenzione ai bisogni degli altri e per fare qualcosa di concreto, senza che ciò comporti profitti o restituzioni. È ai giovani, in particolare, che si rivolge l’appello a donare, ad assumersi la responsabilità del vivere in una comunità civile, nella quale egoismo e individualismo, sempre più imperanti, rischiano di minare le relazioni umane e la possibilità stessa di sopravvivenza.

Si potrà seguire su youtube e facebook

La donazione di cellule staminali può salvare una vita