L'oro blu: la crisi dell'acqua nei paesi in via di sviluppo
Caffè-Scienza
Giovedì 4 Febbraio 2016 ore 21:00
SMS Rifredi, via Vittorio Emanuele II 303, Firenze
o in streaming su www.caffescienza.it/Discussioni
con Dott. Paolo Enrico Sertoli, Funzionario Tecnico Agronomo presso Agenzia Italiana per la Cooperazione
allo Sviluppo – AICS (ex Istituto Agronomico per l’Oltremare - IAO)
modera: Aldo Piombino, Geologo e blogger scientifico
Copyright P. E. Sertoli
Kofi Annan, ex segretario generale dell’ONU, ha previsto che l’accesso alle risorse idriche e il loro controllo potranno essere una tra le principali cause delle guerre del 21° secolo. La definizione di oro blu evidenzia come una risorsa prioritaria e bene comune dell’umanità, stia oggi rappresentando un interesse economico tale da essere paragonato a un bene di consumo. Alle crisi idriche che coinvolgono i Paesi in Via di Sviluppo (PVS) si affianca una scarsità di risorse in quelli più sviluppati che, a causa di politiche ambientali discutibili e della crescita demografica, sono costretti a fronteggiare periodi caratterizzati da forte stress idrico. L'acqua assume sempre più il ruolo di variabile strategica in grado di alterare equilibri geopolitici, soprattutto in quelle aree in cui le fonti idriche sono condivise tra più Paesi. Quando si parla di oro blu, è necessario parlare di agricoltura e sviluppo rurale. L'acqua è infatti essenziale per crescere il cibo e rappresenta il principale fattore limitante per la produzione agricola. Come analizzato dalla FAO, l’agricoltura è il maggior consumatore di acqua a livello globale: circa il 70% dell'acqua estratta da fiumi o dal sottosuolo è utilizzata in ambito irriguo e, soprattutto in quei paesi dove le tecniche irrigue sono poco avanzate, i consumi idrici sono elevati con ingenti sprechi. Si stima che nei prossimi 30 anni, circa l'80% della produzione agricola totale proverrà da terre irrigate. Acqua, cambiamenti climatici, agricoltura, fenomeni migratori… esiste un nesso tra questi termini? Ne parleremo insieme.