Popolazione e sviluppo sostenibile

Martedì 22 marzo, ore 21:00

Palazzo Banci Buonamici,

Sala Consiliare

via Ricasoli 17, Prato

Caffè-Scienza

con Silvana Salvini, DiSIA - Università di Firenze

Modera Raffaele De Maria, R.S. - Ricerche e Servizi s.r.l., Prato

Introduce Antonio Mauro, R.S. - Ricerche e Servizi s.r.l., Prato

Con il patrocinio del Comune di Prato

Il concetto di sostenibilità, rispetto alle sue prime versioni, ha fatto registrare una profonda evoluzione: da una visione centrata sugli aspetti ecologici, è approdata verso un significato più globale, che tiene conto, oltre che della dimensione ambientale, anche di quella economica e sociale. Il ruolo della demografia nello sviluppo sostenibile si identifica con la relazione fra sistema antropico e sistema ambientale. L’attenzione alla criticità della veloce crescita della popolazione del mondo, presente in precedenti Conferenze delle Nazioni Unite (NU), oggi si è invece parzialmente persa. Se l’ottimismo deriva dalla sostenuta frenata dell’incremento demografico mondiale, l’umore degli esperti, nel 2015, è meno ottimista di cinque anni prima. La proiezione del 2015 indica sì un tasso d’incremento in diminuzione, da 1,18% del 2010-15 a 0,57 % del 2045-50, ma si tratta di un dato maggiore di quelli stimati in precedenza, che si traduce in un aumento annuo di 51 milioni di abitanti, per una popolazione mondiale che nel 2050 toccherà i 9,725 milioni di abitanti. Eppure nei nuovi Obiettivi dello Sviluppo del Millennio delle NU la questione demografica si è persa per strada. L’obiettivo dell’analisi delle relazioni fra la demografia dello scenario internazionale e lo sviluppo sostenibile è quello di riportare alla ribalta un problema imprescindibile, quello dell’impatto della crescita e dei comportamenti della popolazione sul rapporto tra le attuali generazioni e quelle future.