Verde urbano: solo estetica o reale benessere?

Verde urbano: solo estetica o reale benessere?

con:

Francesco Ferrini – Dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell'Ambiente (DISPAA) - Università di Firenze

modera

Francesca Camilli, Istituto di Biometeorologia, Consiglio Nazionale delle Ricerche

e Associazione Caffè-Scienza

Cafferenza

Giovedì 10 gennaio 2019 ore 21:00

Biblioteca delle Oblate, Firenze

Esiste un consenso generale, almeno fra gli addetti ai lavori, sul fatto che il verde urbano sia essenziale affinché le città possano essere realmente sostenibili. Ma quanto ne sappiamo veramente di questi benefici? Quanto è forte l'evidenza scientifica a supporto dei diversi vantaggi del verde urbano?

Molte delle ipotesi utilizzate riguardo al processo decisionale che coinvolge il verde urbano non sono indicate in modo chiaro e questo collide con la sempre più pressante domanda di decisioni basate sull'evidenza. Ciò che manca maggiormente, a tutti i livelli, scientifico, divulgativo, giornalistico e nell’opinione pubblica, è un’efficace comunicazione quando si parla di alberi in città.

Ricerche recenti hanno dimostrato che i servizi ecosistemici contribuiscono al benessere umano per circa due volte il Pil mondiale (71,8 trilioni di dollari), otto volte tanto l’economia statunitense. Una buona parte di questo valore è dato dalla vegetazione del pianeta e da quella presente nelle aree urbane.

La possibilità di accesso alle aree verdi, inoltre, è stata collegata alla riduzione del rischio di mortalità per numerose malattie e per molte disfunzioni croniche.

Tuttavia, pur essendo le relazioni fra la presenza di aree verdi e la salute ampiamente riconosciute, molti dei meccanismi dietro tali legami non sono ancora pienamente compresi o mancano di prove scientifiche rigorose.

Oggi tecniche di ricerca nuove e sofisticate offrono interessanti opportunità per studiare le relazioni tra spazio verde e salute contribuendo a dare forza di prova scientifica ad un’informazione corretta sia a coloro che sovrintendono le politiche pianificatorie sia ai cittadini.