Bioingegneria e terapia dei Disturbi dello Spettro Autistico: la tecnologia amica dei piccoli attori

Biblioteca delle Oblate

Via dell’Oriuolo, 24

Giovedì 17 dicembre 2015 ore 21:00

Cafferenza

con:

Claudia Manfredi,

Professore Associato, responsabile del laboratorio di Ingegneria Biomedica ed esperta di analisi della voce;

Silvia Orlandi 

PhD in bioingegneria e assegnista di ricerca; 

Andrea Bandini

Dottorando in bioingegneria 

Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione - Università degli Studi di Firenze.

Annalisa Monti, 

Direttore Unità Operativa Complessa (UOC) di Neuropsichiatria Infantile e referente autismo area vasta centro;

Cinzia Pieraccini,

Referente Autismo ASL 11 e referente centro diurno Casa di Ventignano ASL 11, Empoli.

modera: Francesco Grasso Università degli Studi di Firenze

Stime recenti indicano che circa 60 milioni di persone al mondo sono affette dal Disturbi dello Spettro Autistico (DSA). I DSA sono disturbi del neurosviluppo caratterizzati da difficoltà nell’interazione sociale, da disturbi della comunicazione verbale e non verbale e da comportamenti ripetitivi e interessi ristretti. Data la complessità del disturbo risulta fondamentale un intervento terapeutico precoce. L’efficacia di una buona riabilitazione dipende principalmente dalla capacità dell’équipe clinica di individuare un intervento terapeutico sempre più specifico e personalizzato che vede tra gli attori principali anche scuola e famiglia. Il progetto prevede, attraverso il supporto della Bioingegneria, il monitoraggio del bambino attraverso una tecnologia non invasiva e priva di sensori a contatto. Lo sviluppo di specifiche metodologie di analisi della voce e delle espressioni facciali del bambino durante la seduta terapeutica dovrebbe consentire la definizione di parametri normativi basati su misurazioni oggettive. Telecamere, microfoni e schede digitali adatte alla gestione della “storia clinica”, potrebbero fornire un ausilio a tutti coloro che partecipano al “mondo” dell’autismo. Il sistema di monitoraggio ed analisi è progettato per essere applicato durante la terapia ed essere facilmente replicabile presso il domicilio del bambino consentendo una valutazione periodica dell’andamento dell’intervento. Un monitoraggio costante e personalizzato potrà far sentire i bambini dei grandi attori, protagonisti di un mondo in cui spesso è difficile la libertà di espressione e la manifestazione dei propri istinti per chi è “diverso”. La presentazione dello studio in corso, nato dalla collaborazione tra il Laboratorio di Ingegneria Biomedica dell’Università di Firenze e l’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’ASL 11 di Empoli, vuole aprire un dibattito sul corretto utilizzo delle tecnologie e della loro efficacia nella presa in carico di bambini affetti da Disturbo dello Spettro Autistico.