Cattivi scienziati

Giovedì 8 novembre 2018 ore 21: 00

Biblioteca delle Oblate, via dell'Oriuolo 24, Firenze

Cafferenza con:

Enrico Bucci, PhD

Adjunct Professor in Systems Biology

Sbarro Health Research Organization, c/o Temple University

Modera

Lorenzo Ulivi, IFAC-CNR e Assiociazione Caffè-Scienza

Spesso si dà per scontato che la Scienza sia in grado di autocorreggersi - e che i singoli ricercatori siano motivati a dire la verità per “deformazione professionale”. Si tratta di assunzioni importanti, perché ogni scienziato costruisce sul lavoro degli altri, e necessariamente assume che i dati e gli esperimenti precedenti siano riportati onestamente. Tuttavia, lungi dall'essere una rara evenienza, i tre peccati capitali della frode scientifica – la fabbricazione, la falsificazione e il plagio di dati e descrizioni sperimentali - sono ben rappresentati nelle pubblicazioni scientifiche attuali, tanto da divenire un problema serio per tutta la comunità scientifica. Attualmente infatti ci sono troppi incentivi e pochissimi rischi per chi inganna. Il risultato? La Scienza rischia di essere distrutta da un numero sempre maggiore di ricercatori disonesti, aiutati in questo da chi spinge a concludere che, se esiste un tasso rilevante di ricerca disonesta, allora non è possibile fidarsi della Scienza tout-court. In realtà, proprio il metodo scientifico costituisce il miglior antidoto contro la disonestà dei ricercatori; ed infatti, seguendo le sue prescrizioni è possibile analizzare il problema per sviluppare nuovi metodi per scoprire le frodi, testimoniare in casi giudiziari pubblici, ed anche modificare le normative nazionali e internazionali.