La scienza nell'URSS

modera Franco Bagnoli, Università di Firenze e Caffè-Scienza.

Silvano Tagliagambe, Università di Sassari, Facoltà di Architettura

Pietro Greco, Fondazione IDIS-Città della Scienza di Napoli

Caffè-scienza

con

Giovedì 14 dicembre 2017 ore 21:00

Biblioteca delle Oblate

Via Dell'Oriolo 24

A 100 anni dalla rivoluzione d'ottobre, che poi ha portato alla costituzione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, e che ha costituito l'inizio del "secolo breve", coincidente praticamente con l'esistenza dell'URSS, possiamo esaminare virtù e difetti di questo laboratorio sociale, ideologico e culturale che è stato il socialismo reale russo. La scienza nell'URSS ha avuto una storia travagliata. Accanto a spettacolari progressi (per esempio in campo atomico e spaziale), considerando anche le devastazioni lasciate dalla seconda guerra mondiale, abbiamo avuto anche storture quasi incomprensibili oggi, sull'interpretazione "ideologicamente corretta" secondo il materialismo dialettico, della meccanica quantistica, dell'evoluzione e della genetica, oltre a una impostazione centralizzata e burocratica che da una parte è riuscita a mobilitare immense risorse economiche, tecniche e umane, ma dall'altra ha portato a contraddizioni, sprechi, cambi di direzione improvvisi, trascuratezze incredibili e catastrofi umane e ambientali.