Il ritorno del motore a due tempi

Il motore a 2 tempi è certamente un esempio concreto della genialità umana. Le sue intrinseche caratteristiche di semplicità, leggerezza e alta potenza specifica lo rendono assolutamente superiore al 4 tempi ma la sua diffusione negli ultimi venti anni è gradualmente diminuita riducendosi ad applicazioni di nicchia (moto da enduro e trial, piccoli motori agricoli, motoslitte, ecc.).

Il motivo di tale “involuzione” è essenzialmente legata alla sua bassa efficienza e alle sue elevate emissioni inquinanti. L’interesse verso questo tipo di motorizzazione non è però mai sparito del tutto e, considerata anche l’importanza di contenere i costi di produzione, l’interesse verso questo tipo di motorizzazione sta tornando a crescere grazie all’evoluzione dei sistemi di iniezione diretta del carburante che, se opportunamente studiati, possono permettere di eliminare i suoi difetti congeniti (scarsa efficienza ed emissioni inquinanti) mantenendone i pregi (compattezza, elevata potenza e basso costo).

Varie case motoristiche e vari gruppi di Ricerca nel mondo stanno lavorando in questa direzione e, tra di essi, anche l’Università di Firenze assieme alla Betamotor, azienda toscana di Rignano sull’Arno.

Durante il Caffescienza si discuterà di questi sviluppi partendo dal funzionamento del motore 2 Tempi e spiegando come si possa renderlo “al passo coi tempi” ... 2, appunto!

modera e introduce Giovanni Ferrara, docente di Motori a Combustione Interna, Università di Firenze.

Paolo Trassi, responsabile ufficio tecnico Betamotor

Jacopo Fiaschi, R&D responsabile sviluppo sperimentale Betamotor

Federico Tozzi, R&D responsabile sviluppo motori 2T Betamotor

Giovedì 4 Maggio 2017

Caffè-scienza SMS Rifredi ore 21:00

Con