Il cielo ci cadrà sulla testa? Predire il futuro (o il passato) del sistema solare

modera Lapo Casetti, Dipartimento di Fisica ed Astronima, Università di Firenze.

27/02/2014 Biblioteca delle Oblate via dell'Oriolo ore 21:00

Con

Andrea Milani, del Dip. Matematica Università di Pisa

e

Alessandro Rossi dell' IFAC-CNR

Il primo gennaio del 1801, all'Osservatorio Astronomico di Palermo, Giuseppe Piazzi scoprì il primo e più grande asteroide che chiamò Ceres e che venne all'epoca considerato il "pianeta mancante", tra Marte e Giove. Tuttavia, una volta scoperto nessuno degli astronomi dell'epoca fu in grado di ritrovare il pianetino nel cielo nei mesi successivi, ovvero nessuno fu in grado di ricostruire accuratamente l'orbita del nuovo corpo celeste a partire dalle poche osservazioni di Piazzi. Il giovane matematico tedesco Carl Friedrich Gauss, allora ventiquatrenne, fu colui che per primo risolse il problema, sviluppando allo scopo la teoria dei minimi quadrati e riuscendo a ricostruire l'orbita di Ceres a partire dai dati dell'astronomo italiano. Utilizzando l'ellisse calcolata da Gauss, il tedesco von Zach nel dicembre del 1801 fu in grado di "ritrovare" Ceres nel cielo stellato. Dagli antichi Caldei, passando per gli avanzatissimi greci del periodo ellenistico, la matematica e l'astronomia del sistema solare hanno compiuto un lunghissimo viaggio congiunto. Siamo in grado di calcolare l'orbita dei pianeti in maniera eccezionalmente accurata, abbiamo mandato sonde robotiche ad incontrare minuscoli corpi celesti dopo viaggi di milioni di chilometri nello spazio saltando da un pianeta all'altro per sfruttarne la spinta gravitazionale. La matematica è lo strumento fondamentale che ci permette di organizzare questi incredibili incontri celesti. Tuttavia, come coi ha insegnato un altro grande matematico francese, Henry Poincare, proprio la matematica pone dei limiti alla nostra conoscenza. Non importa quale computer potremo mai usare, il caos nel sistema solare non ci permette, per esempio, di stabilire con certezza quale era l'orbita della Terra, e quindi il suo clima, "solo" 70 milioni di anni fa, all'epoca dell'estinzione dei dinosauri, oppure quale sarà la posizione esatta di un piccolo asteroide che potrebbe colpire la Terra tra soli 200 anni.