Da un piccolo bruco una grande soluzione: come smaltire l'accumulo di plastica nell'ambiente.
Oggi si discute molto del problema della plastica nell'ambiente.In realtà l'avvento della plastica ha rivoluzionato la nostra società e il nostro modo di vivere. Per la sua estrema resistenza, l'uso della plastica è aumentato notevolmente negli ultimi anni, ma per la stessa ragione ha creato un enorme problema: l'accumulo di residui nell'ambiente.Abbiamo una soluzione? Purtroppo ad oggi no, ma ci sono alcune vie possibili e tra loro complementari che vale la pena percorrere.Una di queste è la biodegradazione della plastica. Federica Bertocchini, una ricercatrice italiana che lavora all'Institute of Biomedicine and Biotechnology della Cantabria a Santander in Spagna ha scoperto che i bruchi della cera delle api sono capaci di biodegradare il polietilene, una delle plastiche più usate. Non conosciamo ancora il meccanismo molecolare grazie al quale si produce questa degradazione, tale capacità però, insieme a quelle simili di altri insetti, potrebbe essere l'inizio, in un futuro prossimo, dello sviluppo di una biotecnologia applicabile con successo.
Federica Bertocchini è una biologa molecolare di Piombino, lavora all'Institute of Biomedicine and Biotechnology of Cantabria (Spagna), e studia le cellule embionali dei vertebrati. Ha ricevuto il Premio Casato Prime Donne 2017.
In questi ultimi anni caffè scienza ha portato all'attenzione del pubblico la storia di donne scienziate del passato che non sono state valorizzate in vita e di cui la storia ha quasi perso traccia nonostante il loro importante contributo allo sviluppo della scienza e alla tecnologia.
Quest'anno vogliamo dare voce ad una donna di scienza dei nostri giorni che ci parlerà della sua storia, del suo lavoro e della sua passione per la ricerca.
Giovedì 15 Marzo 2018 Biblioteca delle Oblate Via Dell'Oriolo 24 Cafferenza Con Federica Bertocchini Institute of Biomedicine and Biotechnology of Cantabria (IBBTEC)
Moderano Francesca Camilli IBIMET-CNR e Caffescienza e Gianna Reginato ICCOM-CNR e Caffescienza