Che cos’è la verità scientifica?

Con il patrocinio del Comune di Prato

Martedì 19 Aprile 2016 , ore 21:00 

Palazzo Banci Buonamici,

Sala Enzo Biagi

via Ricasoli 17, Prato

Caffè-Scienza

con

Marisa Dalla Chiara, Docente Emerita Università di Firenze

Modera Raffaele De Maria, R.S. - Ricerche e Servizi s.r.l., Prato

Introduce Antonio Mauro, R.S. - Ricerche e Servizi s.r.l., Prato

E’ possibile definire il vero e il falso ? L’idea, risalente ad Aristotele, secondo cui la verità è fondata su una corrispondenza fra linguaggio e realtà, è stata trasformata nella logica moderna in una definizione matematica rigorosa. Ma come è cambiato il concetto di verità con le scienze sperimentali? La verità sperimentale dipende essenzialmente dal livello di precisione degli apparecchi usati per misurare le grandezze fisiche in gioco. Ogni teoria fisica ha un suo preciso dominio di validità, che dipende dalla classe dei fenomeni studiati. Di solito l’emergere di una nuova teoria permette di allargare il dominio di validità di una teoria precedente, che viene in qualche modo inglobata nella teoria nuova: la meccanica quantistica, ad esempio, non ha refutato la meccanica classica creata da Galileo e da Newton, a cui ancora oggi, infatti, ricorrono gli ingegneri quando costruiscono ponti o treni. E’ giusto attribuire alla verità solo i valori del vero e del falso? Proprio la meccanica quantistica, con il suo caratteristico indeterminismo, ha suggerito lo sviluppo di nuove teorie della verità che violano il principio classico del tertium non datur, ossia il principio secondo cui non esiste un terzo valore. La scienza moderna, pertanto, prende in considerazione la possibilità di infiniti valori di verità.