A cosa serve la ricerca scientifica?

17 marzo 2005 ore 21:00 Caffe Bizzeffe, Via Panicale 61r, Firenze

in collaborazione con l'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze

Ospiti:

Guido Calamai (Direttore di I2T3, esperto di innovazione tecnologica)

Paolo La Penna (Ricercatore dello European Gravitational Observatory, Pisa )

Giulio Peruzzi (Storico della fisica all'Università di Padova)

Animatore: Stefano Ruffo (docente presso la Facoltà di Ingegneria, Università di Firenze)


Pole lo stato o l'Unione Europea finanziare la ricerca di base se questa non fa intravedere applicazioni di sorta? (riadattamento da Roberto Benigni). La storia della scienza ci offre numerosissimi esempi di come la maggior parte delle ricerche, anche le più astratte, hanno rivelato la loro incredible capacità di tradursi in applicazioni.

Nonostante ciò, sempre più la ricerca riceve oggi finanziamenti solo se dimostra le sue immediate potenzialità applicative. La ricerca di base è sul banco degli imputati, ma la ricerca è nata come risposta all'esigenza di cultura e di conoscenza: scorporarla da questa funzione vuol dire uccidere la ricerca.

La ricerca delle one gravitazionali ha portato alla realizzazione del più grande esperimento di ricerca di base in Italia, VIRGO, una cooperazione franco-italiana. È giusto che si investa in una ricerca che può sembrare astrusa e lontana dalla realtà di tutti i giorni?

Gli esigui finanziamenti alla ricerca e la necessità per l'industria di innovare per competere creano le premesse per un avvicinamento tra industria e ricerca. Questo sta avvenendo, con molta difficoltà, anche in Toscana, dove il mondo della ricerca si confronta con una realtà di piccole e medie imprese.

050317_Ricerca.pdf