L'estinzione dei metalli
Modera:
Gianna Reginato
e Alessia Campolmi (Banca Nazionale Ungherese e Dipartimento di Economia della Central European University di Budapest)
con:
Maurizio Peruzzini (direttore dell'Istituto di Chimica dei Composti Organometallici del CNR-Area della Ricerca di Sesto Fiorentino)
L'estinzione dei metalli ovvero “più efficiente è l’uso che si fa di un materiale che scarseggia, maggiore sarà la sua domanda finale” (W. S. Jevons - XIX secMetalli strategici ? Non solo il petrolio, ma altri fondamentali materie prime stanno raggiungendo la soglia di sostenibilità economica per la civiltà umana. Il loro prezzo è già così alto che la progressiva diminuzione della loro disponibilità già rappresenta una minaccia per il benessere della società.
Le popolazioni dei paesi ad economia emergente adottano sempre più tecnologie e stili di vita simili a quelli dei paesi ricchi: di questo passo in futuro i bisogni mondiali di metalli saranno da 3 a 9 volte più elevati rispetto a quelli attualmente utilizzati nel mondo. La previsione è che in futuro nei Paesi in via di sviluppo la domanda rimanga forte a causa della rapida industrializzazione, mentre in quelli sviluppati a richiedere sempre più metalli saranno le nuove tecnologie. Per evitare conseguenze potenzialmente drammatiche sin da subito bisogna cominciare a riusare e riutilizzare i metalli recuperandoli dai prodotti già realizzati.
Meno di un terzo dei metalli attualmente utilizzati hanno un tasso di riciclo a fine vita al di sopra del 50% ed alcuni addirittura sono riciclati ad un tasso inferiore all’1% ! L’obiettivo di un riciclo quasi totale è non solo auspicabile, ma anche realistico dato che in linea di principio, i metalli possono essere riciclati pressoché indefinitamente, dando così un contributo importante alla transizione verso una economia industriale pienamente sostenibile che, si opponga al degrado ambientale, ed al consumo di energia e di acqua grazie ad un migliore sfruttamento delle risorse.